La modella imperfetta che non ha paura di apparire
La sfortunata modella statunitense Lindsey Wixson probabilmente non calcherà più il tappeto delle passerelle di moda per un problema alle caviglie. I tacchi alti non si conciliano momentaneamente con il suo stato di salute. La notizia è stata postata sul suo profilo Instagram. La vedremo cimentarsi nella creazione di vasi e porcellane alle quali legherà il suo ormai noto brand.
Qualche navigante del web in passato è rimasto inorridito dalla notizia. No, non riguardo alla salute delle caviglie di Lindsey. Ma riguardo al suo aspetto: un volto imbronciato con grandi (e larghi) denti incisivi centrali superiori. Attenzione: allo stesso tempo, è stata la caratteristica che ha reso famosa questa ragazza nata nel 1994.
Questo significa fare fortuna anche attraverso dei piccoli difetti. Anzi, su quei difetti la Wixson ha costruito il suo profilo di avvenente donna del jet-set. Sbaragliando modelle molto più belle e attraenti.
Ecco: Lindsey Wixson non ha avuto paura di mostrarsi al grande pubblico (e in un contesto dove la bellezza è la parte fondamentale, direi) così com’è e senza effettuare nessuna correzione chirurgica, fra l’altro.
Oggi Lindsey rappresenta un’azienda, un nome, un’immagine. A soli 24 anni. Con quasi dieci anni di passerelle alle spalle. Ha lasciato che i suoi fan trovassero dei pregi nel suo profilo (imperfetto) di mannequin.
Debolezze o punti di forza?
La virtù sta sempre nel mezzo, dicevano gli antichi. In verità, non sarei leale con te se ti dicessi di concentrarti solo sui tuoi punti di forza. Perché? Perché farai sempre ciò che ti riesce più facile e non tirerai mai fuori il meglio di te stesso. Ognuno di noi emerge in tutte le sue doti e qualità nei momenti di difficoltà, quando si trova in uno stato di pericolo, di depressione, di crisi, di sbandamento.
Le debolezze sono un’occasione irrinunciabile per conoscere meglio noi stessi, per migliorarci e migliorare il nostro rapporto con gli altri.
Sulla comprensione e il superamento delle nostre debolezze costruiamo un percorso di rinascita e di certezze, di condivisione e di rinnovata spiritualità.
Se non ami parlare in pubblico, ad esempio, provare a farlo gradualmente ti porterà non solo a superare uno stato d’ansia ma anche ad aumentare la fiducia in te stesso, di percorrere nuove vie mai valutate prima, di sostenere altri che presentano la tua stessa problematica.
Perciò, animo, rilassati sui tuoi punti di forza e ama le tue debolezze.
Scopriamo insieme i nostri punti di forza
Rispondi al seguente breve questionario:
– Cosa ti riesce meglio?
– Quali sono le tue passioni?
– Quale percorso formativo hai fatto?
– Cosa ti piacerebbe fare?
– Cosa gli altri apprezzano di te?
Adesso costruisci i tuoi punti di forza in base alle risposte date a queste semplici domande. Prendi carta e penna o apri le note del tuo smartphone e fai un elenco delle tue doti migliori: qualità intellettuali, manuali, sportive, estetiche, relazionali. Costruisci un percorso di studio o di lavoro sulle tue risposte.
Ad esempio: hai una bella presenza, ti piace parlare in pubblico, ti piace relazionarti con gli altri, trovi sempre nuovi argomentazioni? Allora sei portato/a per le pubbliche relazioni.
Probabilmente i punti di debolezza sono legati alle difficoltà trovate nel realizzarti nella vita e nel lavoro. Cerca di individuarli (anche sulla base delle precedenti domande) e studia per migliorarti (leggi, frequenta corsi e amici, allenati).
Quando si è molto giovani le strade sono tutte aperte e giocano a tuo favore i fattori tempo, freschezza e velocità d’apprendimento. Per questo, un po’ per inesperienza un po’ per insicurezza, ci si può trovare nell’impossibilità di saper scegliere. Togliti una buona parte dei dubbi cercando di capirti meglio: ognuno di noi ha un talento o una passione che coltiva sin da bambino, sfrutta la potenza dei tuoi sogni.
Il segreto della Wixson?
Il segreto del marketing della Wixson sta nell’aver saputo interpretare il riscatto delle ragazze che, per particolari difetti fisici, non possono o non se la sentono di partecipare ai concorsi di bellezza o di calcare le passerelle. È diventata il simbolo del superamento della paura di apparire.
Sembra strano a dirsi, ma moltissime persone e altrettante aziende hanno paura di mostrare il proprio volto sul web.
Alcuni temono di essere giudicati negativamente e restano paralizzati o sconfortati di fronte alle recensioni negative.
Altri vedono come un’enorme fatica la propria presenza online per via dei continui aggiornamenti del proprio sito, blog, fanpage, profilo social ecc.
Altri ancora sono bloccati dall’idea di dover aprire un sito web e di gestirlo nel tempo.
Lindsey Wixson c’è riuscita a soli 15 anni. Sapete perché? Perché ha affidato il compito di promuoverla a un manager della moda.
Insieme, hanno costruito un’immagine forte, riconoscibile, particolare, distinguibile. Così come può esserlo il timbro della voce di un cantante. Merito non solo del manager, ovviamente, ma anche dei vestiti degli stilisti, delle truccatrici, dei parrucchieri.
Come posso emergere nel web?
Oggi, se si vuole vincere la battaglia della presenza sul web, bisogna costruire la propria immagine:
– un bel sito, con una grafica semplice e barra di navigazione facilmente accessibile;
– post continui con aggiornamenti dei contenuti (di qualità);
– presenza contemporanea sui social più adeguati al settore aziendale o alla propria attività;
– ricorrere alle pratiche SEO e SEM per scalare le posizioni nei motori di ricerca;
– gestire le recensioni, positive e negative.
Mi accorgo sempre più che tutto questo da soli non è possibile: se in tempi precedenti aprire un sito web e gestirlo era una pratica relativamente facile e non richiedeva grandi nozioni di informatica e di grafica, oggi bisogna far ricorso a degli specialisti per avere una grafica efficace, un sito veloce da visualizzare (è stato appurato che i visitatori abbandonano un sito dopo tre secondi dall’attesa del download: in tre secondi, dunque, ci si gioca tutto il rapporto con un potenziale cliente!), l’inserimento periodico dei post, la distribuzione dei contenuti sui social, il posizionamento sui motori di ricerca.
Bisognerebbe avere accanto almeno un grafico, un informatico, un esperto SEO, un copywriter, oltre che un web manager.
Affidarsi a un manager del web è un’operazione che, alla fine dei conti, ripaga in termini di visibilità, aumento di traffico, di contatti, di fatturato.
E tu, sei pronto per questa sfida proprio come lo è stata Lindsey Wixson?